Un magico percorso alternativo per il Colle del Moncenisio

Cari amici bikers, con l’arrivo dell’estate cresce la voglia di andare a cercarsi un pò di refrigerio abbinando questo desiderio alla possibilità di dedicarsi alle pieghe che solo i valichi alpini sanno regalare.
Per questo molti di voi hanno già scoperto e raggiunto il Colle del Moncenisio, uno dei luoghi più affascinanti da raggiungere su due ruote delle Alpi occidentali.

Lago del Moncenisio (ph. Motostoryteller)
Il colle del Moncenisio si trova in Francia, appena aldilà del confine e si raggiunge con una piacevole strada, ben scorrevole (e in buone condizioni) che ci permette dopo tanti tanti tornanti di arrivare ai 2000 metri del valico, dove potremo ammirare il turchese meraviglioso del grande lago artificiale e le splendide praterie ove è tutto un susseguirsi  di fischi di marmotte e fioriture alpine multicolori.
Partendo da Susa, il colle del Moncenisio è raggiungibile con la statale SS25, voluta addirittura da Napoleone Bonaparte, ma vi vogliamo proporre un percorso alternativo di grande fascino e interesse.
Lasciata Susa alle spalle, dopo un paio di tornanti, alla nostra destra troviamo un freccia che indica per Novalesa e quindi svoltiamo e ci dirigiamo verso questo piccolo centro alpino nel cuore della Val Cenischia, piccola valle laterale della Val Susa. Percorriamo quindi la SP210. 
La Val Cenischia è un territorio ricco di storia, di fascino: il primo centro è Venaus, che merita una deviazione e tra l’altro da agosto sarà possibile scoprire il sentiero dei gufi, unico al mondo. 
Superato questo primo centro abitato raggiungiamo Novalesa, ricordando che questa valle è stata in passato punto di passaggio privilegiato di pellegrini che seguivano la via Francigena (ben segnalata in valle e percorribile a piedi, su ottimi sentieri).
Giunti a Novalesa, non possiamo non fermarci presso l’abbazia benedettina, che si trova sul versante sinistro della valle, dopo aver oltrepassato il torrente.

la mia MT davanti a Novalesa (ph. Motostoryteller)
MT07 all'Abbazia (ph. Motostoryteller)
L’abbazia di San Pietro e di San Andrea si trova nel comune di Novalesa; la storia di questo complesso monastico è antica, è sufficiente ricordare che l’atto di fondazione risale al 726. L’antica abbazia benedettina fu distrutta nel 906 dai Saraceni ma la volontà di non farsi sopraffare diede luogo ad una ricostruzione risalente intorno al 1050. 

interno dell'Abbazia di Novalesa (ph. Motostoryteller)

Ingresso del plesso monastico (ph. Motostoryteller)
Nel corso del XVII secolo l’abbazia passò dai frati benedettini ai cistercensi fino al 1798. Durante il regno di Napoleone poi, passò nelle mani dei monaci trappisti di Tamié. Dopo il 1855 l’abbazia venne trasformata per volere del governo piemontese in un albergo per le cure termali per poi tornare ai benedettini negli anni ’70.
Il monastero si sviluppa intorno ad un ampio cortile posto al centro del plesso, al cui interno si rinvengono i resti dell’antico chiostro del ‘500 ed il campanile, risalente al 1730. 
Il monastero giace in una posizione dominante su una collina dal profilo dolce e sinuoso immerso nel verde e vi consigliamo assolutamente di visitarla perché vi permette di distendervi in pieno relax e meditazione. 
Vi consigliamo una passeggiata in questo posto immerso nel verde della natura piemontese per staccare un po’ dalla vita frenetica di tutti i giorni e ammirare un complesso con oltre mille anni di storia. E per chi avesse bisogno di un po’ più di tempo, l’Abbazia di Novalesa offre anche la possibilità di soggiornarvi. Sono disponibili alcuni posti letto soltanto per gli uomini all’interno del monastero stesso, mentre per i gruppi misti c’è una foresteria autogestita (è necessario portarsi l’occorrente per soggiornare: lenzuola, asciugamani e viveri). 
Orari visite turistiche: 
Dal 16 Settembre al 30 Giugno: solo sabato e domenica, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 – 16.00
Dal 1 Luglio al 15 Settembre: dal lunedì alla domenica (chiuso il giovedì), dalle 9.30 – 12.30 / 14.30 – 17.30

Lasciata la splendida abbazia di Novalesa, torniamo sui nostri passi e sulla provinciale che oltrepassato il centro abitato ci introduce in uno scenario selvaggio che sale dolcemente in praterie circondate da muretti a secco e praterie dove spesso si vedono pascolare le mucche. si comincia a salire e nemmeno il tempo di guardare l’ampia conca della Val Cenischia che ci ritroviamo su un ponte che ci permette di oltrepassare con le nostre due ruote una lunga e spumeggiante cascata che passa proprio sotto le nostre ruote. 
La cascata sopra Novalesa (ph. Motostoryteller)
La cascata è un lungo serpentone di rivoli e flussi spumeggianti di acqua cristallina che alternano salti, scivoli, pozze accompagnati dal fragore delle rapide.
Due scatti alla cascata sono sempre meritevoli e poi si torna a salire su questa strada che comincia a inerpicarsi con tornanti secchi a volte un pò stretti. La strada non è molto frequentata ma vi raccomandiamo sempre un pò di prudenza. 
Quando la salita sembra non finire mai, quasi d’incanto sembriamo catapultati in uno scenario idilliaco, di puro relax con un laghetto alpino con acque cristalline ove si specchiano le cime delle Alpi la cui figura incombe con un approccio quasi protettivo.
Il laghetto è splendido oltre a scattare le foto vi consigliamo anche la sosta presso la Chalet (da noi provato, qui il link ), un locale di grande qualità dove si può apprezzare un’ottima cucina e in particolare vi consigliamo di degustare le trote che sono pescate prima della cena direttamente nel laghetto.
Lago intorno allo Chalet (ph. Motostoryteller)
Riprendiamo la moto e cominciamo a salire e attraversato il piccolo centro di Moncenisio (che non è il colle!), abbiamo ancora qualche minuto in mezzo a boschi e paesaggi incantati, sempre con prudenza perché la strada è stretta (siamo sulla SP212).
Alla fine di questa stradina ci si ricongiunge con la provinciale che conduce al Moncenisio, ormai manca poco per scollinare e passare il confine. 

le marmotte di attendono sulle praterie del Colle del Mont Cenis (ph. Motostoryteller)
Si deve ancora superare la piccola frazione di Bar Cenisio (anche qui, da agosto 2016, sarà presente il sentiero dei gufi) e poi finalmente ancora qualche tornante e saremo in Francia. 
Qualche casa cantoniera e finalmente arriviamo al Colle del Moncenisio, ricordatevi che ci troviamo a 2000 m, quindi le condizioni meteo cambiano in modo repentino e c’è sempre un clima decisamente più fresco o rigido a seconda della stagione rispetto al fondovalle.
Il colle è un luogo meraviglioso, ottimo per passeggiate, per prendere il sole, per degustare ottime omelettes francesi e formaggi d'Oltralpe e per ascoltare le marmotte che fischiano ininterrottamente.

veduta del lago del Moncenisio a circa 2000 m (ph. Motostoryteller)

Una sagoma inconfondibile per mucche al pascolo con cui sono realizzati ottimi formaggi (ph. Motostoryteller)

Il villaggio fantasma al colle del Moncenisio in territorio francese (ph. Motostoryteller)
La strada nel complesso è facile da percorrere, l’unica avvertenza è di usare prudenza sul nostro percorso alternativo poiché in alcuni tratti è stretto e poi in autunno attenzione salendo al Moncenisio, poiché i larici lasciando cadere sulla strada i propri “aghi” (foglie perdute, infatti il larice è l’unica conifera che rimane spoglia d’inverno) alcuni tratti, specie sul margine esterno diventano scivolosi, specie al mattino e quando ha piovuto, Prudenza!

In alcuni stagioni il raggiungimento del colle può essere più pericoloso per via del fondo scivoloso (ph. Motostoryteller)
Ultimo suggerimento in campo di ristoro, vi consigliamo, anche perchè provato più volte, al rientro dopo una bella giornata di montagna, un bel gelato nel cuore di Susa (città splendida con vestigia romane di grande fascino come l’arco di trionfo e l’anfiteatro), nella gelateria  La Bottega del Gelatè (Piazza San Giusto) che fa delle coppe di gelato favolose! 

 Nel cuore di Susa, davanti alla "romana" e splendida Porta Savoia, nei pressi della gelateria (ph. Motostoryteller)
Non mi resta che augurarvi un buon Run del Moncenisio e sempre prudenti! 

Buona strada a tutti e un saluto dal vostro motostoryteller! Per consigli, informazioni, per raccontare storie di moto e bikers scrivetemi qui

Commenti