Scrambler mood!

L’EICMA è passato da qualche settimana e ritornando a quanto questo salone mi ha lasciato, non posso esimermi da una divertita riflessione; in questo momento, il mood prevalente nel mondo a due ruote è “scrambler”.
Ecco da dove nasce lo "Scrambler Mood"  (ph. Motostoryteller)
Lo "scrambler" la moto migliore persino per vendere le borse! (ph. Motostoryteller)
Analizzando in modo superficiale il fenomeno che sta esplodendo, verrebbe da dire che semplicemente le aziende si rincorrono, o forse per meglio dire, rincorrono il successo travolgente della Ducati scrambler, che nel corso degli ultimi mesi ha polverizzato ogni precedente suo record di vendite imponendo le altre case alla fatidica rincorsa...
Certo i dati di vendite, ovvero gli “sghei”, i denari... sono spinte motivazionali forti e sufficienti a lanciare qualsiasi manager a strigliare i progettisti, per lanciarsi sulle tracce delle moto che hanno tracciato un solco di successo, ma forse dietro questo fenomeno c’è qualcosa di diverso, che merita qualche considerazione più approfondita. 
La moda, le correnti di pensiero, le abitudini e i desideri dell'uomo del III millennio paiono sovente buttare lo sguardo alla spalle rispolverando un old style che piace sempre più. Nella fotografia le mirrorless riscuotono sempre più successo, come dimostrano le Olympus, le nuove Leica e soprattutto il mondo della serie X di Fuji... con macchine dall'anima moderna ma dal look da modernariato!
La musica pare sempre più apprezzare le vecchie radio e i dischi in vinile e le nuove aziende costruiscono impianti Hi-fi con uno stile retrò. Nascono negozi e shop di abbigliamento vintage, qualcosa che dieci anni fa, mai qualcuno si sarebbe sognato di pensare.
Come vedremo anche le moto non fuggono questa tendenza... 
Mi sono consumato le suole delle scarpe su è giù per i padiglioni, ammirando e fotografando svariate moto, ma quasi ovunque si notavano moto che richiamavo lo scrambler, ma anche cafe racer, classic e la parola garage... quasi che il cosiddetto mondo di nicchia si volesse prendere una clamorosa rivincita. Pare quasi che il pubblico dei bikers abbia voglia di prodotti legati ad una nostalgico vintage motorcycle, ma anche per versioni personalizzabili, usando moto diverse ma seguendo una traccia che da sempre pervade il mondo dei custom.
Il pubblico risponde con entusiasmo a questo richiamo e sul quale nessun grande marchio ha voluto mancare l’appuntamento di Milano.
Andiamo per gradi e cerchiamo di scoprire marchio per marchio, i segreti del rilancio di quello che fino a qualche anno fa sembrava il mercato di nicchia per eccellenza, frutto di elaborazioni di garage e mete fantasiose. Un mondo per pochi intimi, ma oggi il vento pare aver cambiato direzione.
Oggi lo scrambler mood pare aver ipnotizzato il mercato delle moto e partiamo dai marchi italiani.
Una delle novità più piacevoli arriva da un marchio storico di casa nostra: la Benelli.
Ricordo mio padre che quando ero ancora un bimbo che giocava con le bici a rotelle aveva un fiammante Benelli verde 350... ebbene la casa italo-cinese ha lanciato il Leoncino.
Questo nuovo concept Benelli, ripropone l’idea della moto ispiratrice che fu venduta tra il 1951 e il 1962, ma in quel tempo il Leoncino aveva un cuore di 125 cm3 mentre al contrario oggi batte un propulsore molto più potente, un bicilindrico da 500 cm3 raffreddato a liquido e 8 valvole, che sprigionano ben 48 cavalli! Le ruote tassellate lo rendono ancora più aggressivo! 
Benelli "Leoncino" dal vecchio 125 ad un ruggente 500! (ph. Motostoryteller)
Per rispondere al ruggito della Benelli, Moto Guzzi lo “scrambler” aveva già in catalogo; moto che si avvicinavano come pensiero allo scrambler, ma tra cafe racer e scrambler sembra aver lanciato davvero una controffensiva alla casa di Borgo Panigale, con un piacevole vernissage di modelli nuovi dalla accattivante linea.
Il tutto presentato inoltre in uno stand, ove campeggiava la replica in pieno stile vintage di un garage con molto legno a vista. Del resto lo stile garage di Guzzi è divenuto un marchio di facile identificazione, tanto che sono stati realizzati anche alcuni video (su Vimeo) ed è stato lanciato il progetto “The Spark” che è stato pensato per raccontare in video il mondo dei “customizer” italiani e non, che hanno dedicato molte loro attenzioni verso il marchio “Guzzi”!!! Il garage Guzzi diventa realtà, anche virtuale per ispirare, affascinare... con il fenomeno che chiamiamo guarda caso "storytelling"! 
In questo tracciato ecco comparire nella linea classic una affascinante Moto Guzzi Roamer!
Moto Guzzi Roamer (ph. Motostoryteller)
Così come ha fatto la Ducati, anche la Moto Guzzi ha deciso di adattare una versione della V7 con una tiratura limitata e numerata, per veri “guzzisti”. 
Uno scrambler che lascia trasparire una forma quasi artigianale, da garage.. con parafanghi in alluminio e persino le tabelle portanumero ovali che fanno molto off road!
Lo scarico Arrows e le ruote tassellate danno un’identità davvero da tutta fare in piena regola con lo spirito scrambler. 
Questa rivoluzione “scrambler” colpisce anche la regina delle stradali e granturismo, la BMW che ha presentato a Milano la R Nine T Scrambler, qualcuno l’ha definita minimalista ma non certo nel motore capace di erogare ben 110 CV di potenza!
Il motore della Nine T è il classico bicilindrico boxer, raffreddato ad aria, in piena BMW style! 
Ma per rispondere alla tendenza di cui vi parlavo, ovvero quella della personalizzazione è possibile aggiungere sin d’ora numerosi optional dal serbatoio in alluminio, senza dimenticarci delle ruote tassellate per chi vuole sdoganare questa moto dall’asfalto allo sterrato delle strade bianche.
ecco lo scrambler BMW (ph. Motostoryteller)
La strumentazione singola, ricorda (per no dire copia) molto quella della Ducati, ma la moto propone un doppio scarico con silenziatore riprendendo il Triumph style
Nel complesso, posso aspettarmi molti amanti delle BMW che passeranno a questo scrambler, ma in tutta onestà (ovviamente parliamo di gusti personali) a me è piaciuta pochino. Ma si sa i tedeschi hanno un stuolo di fans infinito e quindi la moto venderà.
A questo punto passiamo alle proposte del Sol Levante, dove ovviamente nessuno poteva restare fuori dalla sfida.
Partiamo dal colosso mondiale Honda. 
Oltre a lanciare la mitica new version dell’Africa Twin, il marchio giapponese propone una moto che con uno stile aggressivo cerca di inserirsi in questo segmento di mercato che sta divenendo trainante.
Stiamo parlando della Honda Six 50, dotata di un motore a 4 cilindri (lo stesso della CBR 650) e si propone come una divertente Fun Bike anche se nella linea diversa cerca di intercettare lo stesso pubblico della ducati scrambler, sebbene il fascino di altri scrambler europei sia superiore.
Sebbene questa Honda presenti ruote tassellate, non pare un vero e proprio scrambler e vedremo come il pubblico accetterà questo nuova frontiera. Sarà una nuova strada?
La mia prima moto fu una Honda per questo sono sempre gentile... nel giudicare queste nipponiche, ma stavolta mi convince poco!
Questa Honda SIX 50 mi fa pensare; funzionerà? (ph. Motostoryteller)
Honda forse nell’inseguimento a Ducati ha preferito tentare con questo nuovo concept di aprire una nuovo percorso, vedremo come reagirà il pubblico. 
Nell’anno del 60° anniversario Yamaha ha davvero dato il meglio di se inseguendo un vero rispolvero del fascino Vintage, ed ecco arrivare sul mercato la XSR 900 e proporre la XRS 700 che già presente sul mercato e pur non presentando lo stile scrambler con ruote tassellate si propone ad un pubblico che pare amare le classiche. 
L’idea di rispolverare queste moto in pieno vintage style è probabilmente stimolato anche dalla crisi, la gente potrebbe trovare la voglia di tornare alla due ruote prendendosi un’usato economico per poi personalizzarlo. 
In questo solco Yamaha lancia la linea “Faster sons” (figli veloci)! E al salone di Milano possiamo scoprire la splendida XSR 900, una Yamaha gialla classic che riscopre le linee classiche della casa di Iwata e lo fa in pieno stile Racing

La linea "Faster son" quando il classic fa tendenza... (ph. Motostoryteller)
Monta un tricilindrico in linea da 847 cm3 e dietro la maschera “vintage” nasconde soluzioni tecnologiche all’avanguardia come il controllo della trazione, regolabile su 3 livelli, la frizione antisaltellamento e naturalmente un telaio speciale costituito da una struttura pressofusa in alluminio. 
Non si tratta di una scrambler vera e propria, ma anche il marchio dei 3 diapason, una delle aziende più attive all’EICMA, ha proposto nuove versioni classic di moto! 
Faster Son e XJR 1300 (ph. Motostoryteller)
E la Suzuki? 
Una Scrambler vera non l’ha inserita ma a Milano ha proposto... una nuova moto di piccola cilindrata molto adatta a neofiti e donne: la Su200. 
La piccola e nuova Suzuki (ph. Motostoryteller)
Una moto che ricorda una bike che guidai anni fa: la TSU 250. E questo mi riporta a mio padre! Ricordi... della persona che mi ha trasferito il DNA del biker!
Pur essendo molto snella (leggera) la Su200 sembra la moto perfetta per le ragazze e i neofiti che ancora vogliono prendere confidenza con le due ruote.
Gironzolando nello stand Fantic, uno spazio del medesimo è dedicato al marchio Mash, di cui Fantic è importatore ufficiale!
Dalla Francia grande battage promozionale per lanciare due scrambler che sebbene abbiano un marchio d’Oltralpe, sono moto “Made in China”
Questi scrambler sono prodotti in Cina dalla Shineray che replica alcuni motori giapponesi (Suzuki 125 e 250 e Honda 400). 
Il Mash 400 scrambler è un motore monocilindrico quattro tempi, con una distribuzione monoalbero a 4 valvole. 

Lo scrambler Mash importato da Fantic Motor (ph. Motostoryteller)
La cilindrata di questo scrambler è un 397 cc. 
Questo Mash consuma poco (circa 3 litri per 100 km) e sarà venduto ad un prezzo molto contenuto di 4.990 euro. 
Il look è puro vintage, sono maneggevoli certamente, economiche, ma certo se pensiamo che tentano di avere anche uno stile British... beh il minestrone è servito! 

La T120 una nuova con il look "vintage" (ph. Motostoryteller)

Se parliamo di moto made in England e di Moto Old Style non possiamo dimenticarci di Triumph, che con uno stand davvero affollato propone una serie di nuove moto come le Bonnie!!! 

Triumph Bonneville T120 con un nuovo look, vintage e classic che ben si sposa con lo stile inglese di Triumph. Il cuore però di questa moto batte in uno scenario moderno ove l’elettronica trionfa.
Il fascino inglese delle Triumph contagia il Gentil sesso! (Ph. Motostoryteller)
Un motore 1200 cm3 con 8 valvole e raffreddamento a liquido è stato progettato per dare il meglio anche ai bassi regimi, con una coppia di 105 Nm a 3100 giri! Triumph per rendere confortevole e sicura la moto offre l’ABS e il controllo trazione disinseribile di serie.Infine??? A questo punto torniamo in Italia e più precisamente in Ducati dove è nata questa vera grande rivoluzione Scrambler mood!
Lo stand di Ducati è coinvolgente e immenso! 
Uno dei più grandi all’EICMA, ma la casa di Borgo Panigale, che ha avuto il piacere di veder premiata la moto migliore del salone 2015 con nuova Diavel, ma deve l’anno più prolifico di ogni tempo proprio al successo “scrambler” tanto che quest’anno sono state passate le 50.000 moto prodotte con oltre 15 mila “scrambler” venduti  da gennaio!
Al salone di MIlano, Ducati presenta la sorellina minore dello “scrambler: battezzata come Sixty2 diventa ora la entrylevel della casa!
la nuova "scramblerina" color Tangerine! (ph. Motostoryteller)
Questa “ducatina” monta un propulsore da 399 cm3 e 41 CV,ABS di serie e come sempre accade la casa di Borgo Panigale punta alla leggerezza del mezzo, alla pulizia delle linee... uno scrambler che si è imposto sul mercato che ora ha una sorella minore che pesa solo 167 kg! 
I colori della Sixty2 sono nuovi e sembrano adatti anche al pubblico femminile: grigio, nero e "Tangerine” un orange che ricorda le ore del tramonto!
Se lo scorso anno si pensava che lo Scrambler Ducati fosse il mezzo per aprire una nuova pista, le nuove moto 2016... paiono proprio seguire questa nuova tendenza. 
Scrambler, classic, cafe racer...ecco le nuova tendenza. Il mood scrambler è vincente e il salone di Milano, il più importante al mondo per le due ruote (con oltre 700 mila visitatori!) ha sancito il trionfo del Ducati pensiero, lo scrambler mood! 
Ora vedremo i dati di vendita 2016... perchè sarà il pubblico ancora una volta a scegliere!
Non mi resta che invitarvi a seguirmi e se volete segnalarmi storie di moto e motociclisti degne di essere raccontate sono qui pronto ad ascoltarvi e magari ad incontrarci per tirarci fuori una storia. Scrivimi qui.
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